Cosa si intende per upcycling?
Feb 08, 2024L’upcycling è un processo che mira a trasformare un prodotto vecchio e usurato in un articolo rinnovato, che acquisisce così un nuovo ciclo di vita.
Il risultato ottenuto tramite l'upcycling di un prodotto tessile si traduce in un capo d'abbigliamento modernizzato, che contribuisce a preservare l'ambiente. Questo avviene attraverso la duplice azione di evitare la creazione di nuovi indumenti e mantenere in circolazione abiti che altrimenti sarebbero destinati allo smaltimento.
Vantaggi dell’upcycling:
Osservando più a fondo il significato di upcycling e investigando sui motivi che lo portano ad essere una rivoluzione positiva nel mondo della moda sostenibile, possiamo subito notare che questo innovativo sistema si contrappone al processo convenzionale di produzione.
Il metodo tradizionale di creazione di un nuovo articolo, infatti, parte dalla produzione dei filati, i quali successivamente saranno utilizzati in fabbrica per la confezione di nuovi indumenti. L’upcycling, invece, parte direttamente da un prodotto usato e inutilizzato, per poi essere trasformato e diventare qualcosa di nuovo.
Dato che l'upcycling consiste nel rinnovare articoli già esistenti, possiamo individuare i seguenti vantaggi ambientali derivanti da questo approccio:
- non vengono utilizzati terreni, necessari alle coltivazioni dei filati come cotone, lino, canapa, juta…;
- non vengono sfruttati allevamenti intensivi per i filamenti animali come lana, seta, cashmere, alpaca…;
- non occorre produrre plastica per la creazione di fibre sintetiche artificiali come poliestere, nylon…;
- vengono eliminati dal mercato materiali altamente inquinanti, utilizzati per lavorare i filati e renderli adatti alla produzione;
- viene utilizzata meno energia elettrica, indispensabile per far funzionare i macchinari delle fabbriche che lavorano i prodotti da zero;
- non viene consumata acqua, anch’essa fondamentale nel processo di tintura e finissaggio dei tessuti;
- non vengono prodotti nuovi rifiuti da smaltire, al contrario vengono recuperati e reimmessi in circolo.
Invece di aggiungere ulteriori materiali alla catena di produzione, l'upcycling adotta un approccio circolare, prendendo materiali destinati allo smaltimento e conferendo loro una nuova vita.
Acquistando un capo upcycled, il consumatore favorisce quindi il risparmio di risorse energetiche e contribuisce a ridurre la necessità di smaltire il prodotto di partenza.
L’impatto del settore tessile oggi:
A livello globale, il settore tessile contribuisce al 10% delle emissioni totali di anidride carbonica, con previsioni che indicano un aumento del 60% nei prossimi 12 anni (Dress The Change - 2019, 18
Luglio). La richiesta di capi di abbigliamento sempre nuovi e alla moda da parte dei consumatori, ha portato ad una crescita della domanda che è insostenibile ormai da diversi anni: solo negli ultimi 20 anni, infatti, la produzione di indumenti è aumentata del 50% e, parallelamente, si è ridotto il tempo di utilizzo di un singolo capo.
Seguendo una ricerca condotta dal politecnico di Torino, emerge che quello che si sta configurando oggi è un vero e proprio cambiamento di attitudine di acquisto, che spinge le persone a comprare e buttare, o a comprare e rendere immediatamente. Ogni anno, vengono infatti prodotte oltre 53 milioni di tonnellate di indumenti, ma più del 75% di essi viene scartato, sia durante la fase di produzione che dopo essere stati indossati solo poche volte.
La rivoluzione positiva e sostenibile con l’upcycling:
Dopo aver compreso il grande impatto negativo sul pianeta che porta con sé il comparto moda, riteniamo sia fondamentale un cambiamento nelle tecniche di produzione ma anche un cambiamento mentale e sociale dell’utilizzo che viene fatto dei capi di abbigliamento. Da qui la necessità di rivolgere la nostra attenzione a processi sostenibili come l’upcycling.
Da non sottovalutare poi l’impatto dell’upcycling sul mondo del lavoro, che pone al centro le persone e non l’industria e la produttività. Questo approccio mette in risalto il valore del lavoro umano e dell'artigianato, sottolineando la bellezza e l'unicità dei capi realizzati attraverso questo processo. In un mondo che spesso privilegia la produzione su larga scala, l'upcycling riporta l'attenzione alla maestria artigianale, valorizzando il contributo individuale e creando una connessione più significativa tra il consumatore e il prodotto.
Repunto, l'upcycling prima che diventasse tendenza:
Con Repunto abbiamo abbracciato l'upcycling ancor prima che questo termine fosse sulla bocca di tutti, ormai sono quasi 10 anni! Un esempio tangibile è rappresentato dalla pratica di utilizzare le cartelle colore provenienti dalle tappezzerie (che generalmente vengono buttate ad ogni nuova collezione) per realizzare prodotti nuovi come pochette, borse, tappezzeria patchwork ecc.. in questo modo, sono anni che Repunto conferisce un valore aggiunto a ciò che altrimenti sarebbe destinato alla discarica.
Questo concetto di valorizzazione attraverso il recupero e il riuso si estende non solo all'abbigliamento ma anche all'arredamento, e Repunto è un esempio concreto di come questa filosofia possa essere applicata a più settori.
“Il problema è che c’è ancora un po’ questa idea che l’usato è roba vecchia e la maggior parte delle persone non riescono a capirne il valore. Pensano che nuovo significhi per forza migliore, ma non è assolutamente così, questa è una percezione fuorviante. Un oggetto nuovo viene prodotto con materiali recenti, che non possono eguagliare la qualità di un capo vintage degli anni '60. In quel periodo, le coltivazioni non erano sottoposte a pratiche intensive, con un uso limitato di insetticidi e pesticidi che ora contribuiscono alla desertificazione del nostro pianeta. Il cotone nuovo o geneticamente modificato non può competere con le qualità di un cotone naturale e biologico risalente a 60 anni fa.”
Cit. Greta Naselli, fondatrice di Repunto.